martedì 18 settembre 2012

Allattamento – Alimentazione della mamma


L’unica certezza che si ha è che l’aglio rende il latte più gradevole ai bambini, si è visto tramite alcuni esperimenti che i bambini poppano leggermente di più se la madre ingerisce aglio.
Altri dati attendibili non se ne hanno.
La madre deve seguire una dieta equilibrata, o meglio avrebbe già dovuto seguirla durante la gravidanza quindi adesso dovrebbe continuare.
Fino a poco tempo fa era stato detto che servivano circa 500 kcal in più al giorno per il periodo dell’allattamento; credo che questo conto derivi dal fatto che il latte materno ha 70 kcal /100 gr, che un bebè di 3 kg ne assume circa mezzo litro al giorno e questo fa già 350 kcal;
si è visto in realtà che ne servono di meno e moltissime mamme allattano senza problemi non assumendo tutte queste calorie in più.
L’ideale sarebbe quello di aggiungere uno spuntino sostanzioso, sulle 200-300 kcal, molte madri però (compresa la sottoscritta) hanno una fame da lupi, in questo caso è bene soddisfare le richieste del nostro fisico (se si è sempre mangiato correttamente il nostro senso dell’appetito dovrebbe essere attendibile) senza esagerare con i dolci ma concentrandosi più su alimenti sani e magari tenendo sempre un occhio alla bilancia.
Non di rado accade infatti che si ingrassi più con l’allattamento che con la gravidanza.
E’ bene ricordare che 3-4 kg in più sono fisiologici finché si allatta quindi è abbastanza normale non tornare al peso forma subito. 
Le convinzioni che dicono che in allattamento non si possa dimagrire perché ci sarebbero in circolo più tossine sembra essere infondata in ogni caso è bene ricordarlo: l’allattamento richiede una fatica al corpo della madre per cui non è di sicuro il periodo indicato per mettersi a dieta.
Potrebbe capitare di notare che il bambino è irrequieto o che improvvisamente ha sviluppato un eczema, in quel caso una possibile causa può essere l’alimentazione della madre.
Capita in bambini molto allergici ad esempio alle proteine del latte vaccino che quel poco che passa nel latte materno basti per scatenare una reazione, in quel caso sarà bene sospendere per almeno una settimana l’alimento sospetto per vedere come va. Il più incriminato è il latte vaccino (seguito da uova e pesce) per cui bisognerà escludere dalla propria dieta il latte e tutti i suoi derivati per una settimana almeno e vedere se la situazione migliora, se al loro reinserimento la situazione peggiora nuovamente quella sarà la riprova che vostro figlio è meglio che stia lontano dai latticini,
Ricordarsi che le proteine del latte, le siero proteine, caseina, e le mille forme in cui si utilizza il latte sono presenti in moltissimi alimenti, merendine, salumi...leggere molto bene le etichette.
Se non si tratta del latte o delle uova o del pesce, può essere molto difficile capire qual’è l’alimento incriminato, in questo caso qualcuno suggerisce di avere un alimentazione base di 3-4 elementi e aggiungere poco a poco gli altri elementi per scoprire qual’è l’agente scatenante; questo non so se sia valido oppure no, credo che sia più opportuno ricorrere ad un medico che vi darà cosa è meglio fare o potrà prescrivere magari dei test allergici.

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